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Cassandra feeling

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NOTA: Blogetery, che ospita il mio nuovo blog, è da diversi giorni quasi irraggiungibile (probabilmente a causa di “lavori in corso” di qualche tipo) per cui sono costretto a “resuscitare” questo mio vecchio blog wordpress. Appena possibile, sposterò questi articoli sul nuovo blog.

Vi càpita mai di avere quella fastidiosa sensazione, come se la natura vi avesse condannato a vedere le sciagure che aspettano al varco voi e la vostra gente ben sapendo che nessuno, nemmeno vostra madre, ascolterà mai i vostri disperati avvertimenti? Insomma, vi succede mai di avere quella specie di “Cassandra feeling”, come direbbero gli americani? A me càpita spesso, purtroppo. L’ultima volta è successo tra ieri ed oggi, leggendo questi due articoli:

In vacanza con l’ebook. Vicissitudini di un lettore” di Alessia Rastelli su Il Corriere della Sera

Risposta di BOL.it” all’articolo precedente

Di DRM applicati (insensatamente) agli eBook ho parlato (malissimo) proprio a Marzo di quest’anno in occasione del primo eBookLab organizzato a Rimini. Su YouTube, potete trovare il video del mio intervento:

http://www.youtube.com/watch?v=B8BDutoeI_s

Le slides dello stesso intervento sono disponibili a SlideShare:

http://www.slideshare.net/ebooklabitalia/alessandro-bottoni-ebook-lab-italia-2011

Ovviamente, i miei presagi di sciagura non sono stati ascoltati da nessuno ed adesso i primi, incauti clienti cominciano ad avere i primi problemi. A questo punto, forse vale la pena ritornare sull’argomento.

Non comprate né eBook, né eBook Reader

Prima di tutto, lasciatemi dare un consiglio fraterno ai clienti e lettori: non comprate eBook e soprattutto non comprate eBook Reader (i dispositivi usati per leggere gli eBook, noti anche come “device”).

In questo momento, il mercato degli eBook Reader è suddiviso in almeno una dozzina di “famiglie” di dispositivi, ognuna delle quali è in grado di leggere solo alcuni formati di eBook. Per poter accedere all’intero mercato di eBook attualmente esistente, sarebbe necessario acquistare almeno una mezza dozzina di dispositivi diversi. La realtà del mercato è in rapida evoluzione e rischiate seriamente di trovarvi tra le mani il lettore di eBook “sbagliato”, cioè quello che ha perso la guerra per il dominio del mercato. In altri termini, rischiate di fare la stessa fine dei pochi (ma felici) clienti che alla fine degli anni ’70 hanno acquistato sistemi Betamax invece dei più diffusi e meno costi VHS.

Il mercato degli eBook non è da meno. Sebbene tutti (ma proprio tutti) gli eBook di seconda generazione siano basati su uno standard noto come ePub, ogni produttore “blinda” i suoi eBook con un diverso sistema DRM in modo (tra le altre cose) da renderne impossibile la lettura sui dispositivi degli avversari. Acquistando eBook in questo momento, sareste le vittime sacrificali di questa assurda guerra per il dominio del mercato.

Tenetevi alla larga da questa pseudo-innovazione tecnologica e continuate a comprare libri su carta. È la sola maniera di salvaguardare il vostro portafogli ed il vostro fegato.

Una riga di testo in più

Detto questo, lasciatemi dare anche un primo, piccolo consiglio ad Adobe ed a BOL. Rileggete questa frase dell’articolo di Alessia Rastelli:

“Acquisto, pago, scarico e al momento di trasferire l’acquisto dal pc sul reader mi trovo di fronte a una schermata pop-up che mi dice: «Impossibile trasferire il contenuto: reader autorizzato per altro utente».

In tutta evidenza un problema con Adobe DRM, la maledetta autorizzazione che i nostri cari editori hanno ritenuto di inserire per scongiurare lo spettro della pirateria.”

Già… in tutta evidenza si tratta di un problema con il sistema DRM di Adobe, ma quale problema, esattamente?

Se il messaggio di errore di Adobe fosse stato appena più lungo, il problema sarebbe stato facilmente individuabile. Ad esempio:

«Impossibile trasferire il contenuto: reader autorizzato per altro utente. Se hai acquistato questo testo con un dispositivo diverso da questo, devi trasferire anche la relativa autorizzazione alla lettura.»

Due righe di testo in più e tanti, tantissimi problemi in meno sia per il cliente/lettore che per l’editore/rivenditore e per il suo servizio di assistenza tecnica.

I DRM non saranno la ragione del vostro successo

In realtà, il migliore consiglio in assoluto che posso dare agli autori, agli editori, ai grossisti ed ai rivenditori (come BOL) è però un altro: rimuovete i DRM da tutti i vostri prodotti.

I DRM sono la principale ragione per cui i vostri potenziali clienti non comprano i vostri prodotti. L’articolo di Alessia Rastelli ne spiega molto bene le ragioni. Ma c’è di peggio: mano a mano che si diffonde la consapevolezza di cosa significa avere un sistema DRM “piantato” sul proprio dispositivo di lettura, l’ostilità dei vostri clienti nei vostri confronti è destinata a crescere in modo esponenziale. Non riuscirete mai a fare business se prima non togliete questo ostacolo dalla strada.

Mi rivolgo soprattutto agli autori. Voi potete scegliere solamente tra due destini: morire “piratati” o morire ignorati dal vostro pubblico potenziale. Se non permettete alla gente di leggervi, non diventerete mai “famosi” (qualunque cosa voglia dire) e non venderete mai niente. Rendendo la vita difficile ai vostri lettori con l’uso di sistemi DRM, vi condannate a morire nell’assoluta oscurità.

Lettori e pirati

Come dimostra molto bene l’articolo di Alessia Rastelli, i sistemi DRM rappresentano un serissimo problema per le persone che hanno legittimamente acquistato e pagato (a carissimo prezzo) i loro libri attraverso i canali ufficiali. Purtroppo, i DRM sono un problema anche (e soprattutto) quando funzionano come previsto. Quando tutto va bene, infatti, impediscono di trasferire i libri da un dispositivo all’altro e di leggerli con facilità. Non è la conseguenza di un “malfunzionamento” di qualche tipo. Questo è proprio il loro mestiere. Sono progettati appositamente per rompere le scatole in questo modo.

Viceversa, i sistemi DRM non creano assolutamente nessun problema ai cosiddetti “pirati”. Se non ci credete, riguardate il filmato del mio intervento ad eBookLab. Invitatemi ad un qualunque convegno e (nel segreto di una riunione tra addetti ai lavori) vi mostrerò come si può “crackare” un eBook di qualunque tipo in meno di trenta secondi.

Ma c’è persino di peggio: i DRM non possono rappresentare un problema per i “pirati” nemmeno in linea teorica. Nemmeno tra un miliardo di anni, nemmeno usando una tecnologia degna di Star Trek potranno mai rappresentare un problema per i “pirati”. La ragione è semplicissima: per poter essere letto da occhi umani, un eBook deve prima o poi diventare un insieme di lettere scritte nero su bianco. A quel punto, qualunque scanner, qualunque macchina fotografica e qualunque telecamera è in grado di catturare l’immagine e di salvarla su un nuovo file. Questo si chiama “analog hole” o “analog gap” ed è la ragione per cui nessuno nel nostro settore ha mai creduto seriamente nei DRM. I DRM vengono sviluppati per venderli ai fessi che non riescono a capire queste banali verità, non perchè funzionano (Oddio! Ho detto “fessi”! Eh già, ma sono fessi. Come altrimenti li potrei chiamare?).

Orticelli ed artiglierie

Sfortunatamente (per loro) autori, editori e rivenditori sono ancora convinti di poter usare questi DRM come “artiglierie” per combattere la “pirateria” (non solo nel settore librario).

In realtà, i DRM si stanno dimostrando utili soltanto per combattere gli altri operatori del mercato. Amazon usa un formato ePub standard protetto con un sistema crittografico standard ma con un suo insieme di chiavi di cifra. Un altro operatore, come potrebbe essere Cybook (Barnes&Nobles), può usare lo stesso formato ePub standard e lo stesso sistema di cifra standard ma un diverso insieme di chiavi e subito i due sistemi diventano incompatibili al 100%, in modo del tutto irrimediabile, pur basandosi sulla stessa tecnologia e sugli stessi standard.

I DRM servono ai rivenditori (Amazon, BOL, etc.) per farsi la guerra, non agli autori od agli editori per difendere i loro diritti. E noi tutti, lettori e clienti, ne facciamo le spese.

Non legittimate questo stato di cose acquistando i loro prodotti. Lasciateli marcire sugli scaffali finchè questa gente non avrà imparato a rispettare i vostri diritti di consumatore e di cittadino.

Scuola ed università

Soprattutto, non permettete che questa peste arrivi a contagiare il delicatissimo settore dell’editoria scolastica e di quella universitaria. Rischiate di trovarvi un giorno, nella veste di genitori, a dover fare un mutuo per pagare i testi dei vostri figli.

Un mondo creative

Ed infine, una nota di speranza. In tutto il mondo, ed in ogni settore, stanno dilagando testi, brani musicali, film ed altri prodotti coperti da licenze “libere” come le Creative Commons:

http://it.wikipedia.org/wiki/Creative_commons

http://creativecommons.org/

Grazie a queste licenze, gli autori e gli editori possono far conoscere le proprie opere senza rinunciare completamente ai diritti di sfruttamento commerciale. I consumatori hanno la possibilità di usufruire di queste opere senza i vincoli delle licenze proprietarie e l’intero ecosistema diventa più vitale e più fertile.

Imparate a conoscere questo nuovo mondo libero e liberatevi di quelle coppie “il gatto e la volpe” (o “ebook e DRM”) che vorrebbero arricchirsi alle vostre spalle.

Non fatemi sentire ancora quel fastidoso “Cassandra feeling”.

Alessandro Bottoni

La foto di copertina è CC-licensed e proviene da qui: flickr.com/photos/bluestardrop/2493193396/ .



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